FRUMENTO

È ancora controverso quale sia l'origine del Frumento, ma molti studiosi ritengono che leprime colture s iano avvenute circa 7000 anni fa nelle regioni comprese tra la Turchia, l'Afghanistan e l'India. Più difficile è invece capire da quali specie spontanee sia stato ricavato il Frumento coltivato poiché non se ne conoscono entità selvatiche che crescano liberamente in ambienti naturali. Comunque sia, da un punto di vista botanico si tende oggi ad inquadrare questa pianta in due specie (Triticum aestivum L-, il frumento tenero, e Triticum
durum Desf., il frumento duro) e a considerare le miriadi di forme esistenti come varietà, razze o ibridi di queste. La continua ricerca del miglioramento genetico ne ha prodotti decine e decine, non tutti naturalmente adatti ai climi e suoli italiani. Alcuni furono più in auge in tempi passati, anche perché favorevoli nel dare sottoprodotti (la paglia, ad esempio), altri invece vennero abbandonati poiché si rivelarono più deboli di fronte a malattie e parassiti.


            Caratteristiche degli estratti
di Triticum aestivum L., sin. T. sativum Lam.
Gli estratti allergenici di Graminacee sono molto complessi, contenendo varie decine di antigeni proteici differenti.
Nel caso del Triticum aestivum sono stati identificati 14 allergeni con tecniche di SDS-PAGE in condizioni di dissociazione, di peso molecolare compreso tra 3 e 97 kDa.
Per quanto riguarda la cross-reattività tra pollini di Graminacee, vi è un'identità allergenica pressoché completa, almeno per gli epitopi maggiori, nell'ambito di uno stesso sottogenere: Triticum cross-reagisce con Hordeum, Agropyron e Secale.
Una cross-reattività esiste anche tra pollini di Graminacee e vegetali quando assunti come alimenti: pomodoro, arachide, kiwi.
Gli estratti diagnostici di Triticum aestivum a 100 B.U. sono in grado di dare per prick test, nella media dei soggetti sensibilizzati, un pomfo di area pari a 70-75 mmq.




L'OLIVO


L'Olivo è, più di tutti, l'albero simbolo del paesaggio del mediterraneo e della storia delle sue genti. Conosciuto e coltivato da epoche antichissime, accostato al prato o al pascolo, disposto sui pendii più magri o sulle ingegnose terrazze, l'olivo ha dato il meglio di sé dove il sole rende arsa la terra.
Da quest'albero l'uomo ha tratto ogni possibile risorsa per sopravvivere. L'olio, prima di tutto, insostituibile nell'alimentazione, ma anche ottimo in medicina. Pure la corteccia e le foglie si sono rivelate capaci di esercitare apprezzabili azioni farmacologiche per le loro proprietà diuretiche, amaro-toniche, astringenti, ipotensive e febbrifughe. Il legno, invece, durissimo e capace di sopportare una perfetta levigatura, ha trovato ottimo impiego in ebanisteria, nell'intarsio e nel tornio. Si è mostrato anche eccellente come combustibile.
Ma non è tutto oro quello che luccica e c'è, purtroppo, anche il rovescio della medaglia. A tutte queste prerogative vantaggiose, l'Olivo accompagna una grande capacità del proprio polline di indurre forte sensibilizzazione.


           Gli allergeni di Olea europaea

L'attività allergenica dell'estratto di polline di Olea europaea è dovuta quasi esclusivamente alla presenza dell'allergene maggiore Ole e I; la rimozione dell'allergene maggiore comporta infatti una potenza residua pari a circa il 3% di quella iniziale.
Ole e I risulta costituito da una unica proteina, formata da 145 aminoacidi, presente sia in forma non glicosilata (PM calcolato 16331, stimato 17 kD) che glicosilata (PM stimato 19 kD); la forma glicosilata è dotata di una maggiore affinità per le IgE.
Questa proteina è priva di gruppi sulfidrilici, rivela una microeterogeneità riguardante soprattutto i primi 37 aminoacidi della struttura primaria, non ha alcuna similitudine con altri allergeni noti e possiede 4 epitopi.
Ole e/presenta reattività crociata con proteine, solo parzialmente simili, presenti in altre specie della Famiglia delle Oleaceae, quali il Fraxinus excelsior (frassino), il Ligustrum vulgare (ligustro), la Syringa vulgaris (lillà), la Forsythia suspensa (forsythia) e può essere quindi considerato l'allergene rappresentativo della Famiglia delle Oleaceae.
L'estratto di Olea europaea contiene anche un allergene minore, dotato di bassa attività allergenica, che mostra capacità di crossreagire con specie non correlate: Lolium perenne, Pbleum pratense, Cynodon dactylon, Pbragmites communis.
Gli estratti diagnostici di Olea europaea in grado di dare per prick test, nella media dei soggetti sensibilizzati, un pomfo di area pari a 70-75 mmq, contengono 60 mcg/mL di allergene maggiore Ole e I.

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